Vincere di misura

E’ qualche giorno che rimbombano sul mio segmento di social network gli echi di polemiche su quanto è stato fatto, ovvero meriti e demeriti delle varie amministrazioni che si sono succedute al governo della nostra città negli ultimi anni. Una cosa di per se atipica, visto che il mio mondo è sufficientemente lontano da quello della politica putenzese da cogliere queste voci, anche solo per riflesso.

metro

La cosa mi ha un po’ meravigliato, anche considerato lo stato dell’arte, visto che da comune cittadino trovo del tutto fuori luogo che si continui a valutare le performance  di sindaci e di assessori attraverso una semplice contabilità di cose fatte o, peggio ancora, di soldi spesi.  Trovo lapalissiano che da un’amministrazione comunale ci si attende un approccio del tutto diverso da quello di chi deve gestire un condominio. Lo scopo non dovrebbe essere quello di lasciare alla fine del mandato il bene amministrato in condizioni pari o migliori di chi l’ha preceduto, bensì quello di migliorare la qualità della vita del propri concittadini.

Ci si dovrebbe chiedere, quindi, se ponti, svincoli, scale – fisse e mobili, riqualificazioni ed interventi vari abbiano concretamente contribuito a rendere più vivibile la città, utilizzando un metro oggettivo. Stando al sentiment che percepisco nei miei concittadini, la risposta mi sembrerebbe in media abbastanza negativa.

Ma esistono strumenti in grado di restituire dei valori reali che possano essere considerati super partes?

Nella querelle di questi giorni ho letto di tutto, compresi valori del tutto irrealistici: come sedicimila passaggi al giorno sulle scale mobili – che in soldoni significano un utente ogni 3,3 secondi per tutte e 15 le ore di funzionamento dell’infrastruttura. Sono cifre del tutto inutili ad avere una comprensione reale della situazione.

Sarebbe invece auspicabile che le amministrazioni si dotassero di sistemi di misurazione in grado di valutare oggettivamente impatto, benefici e gradimento, oltre che i costi, di ogni iniziativa assunta.

D’altro canto il principio della misurabilità delle azioni è largamente applicato in uno spettro amplissimo di attività umane ed è uno punti cardine dei sistemi di pianificazione, elemento essenziale a valutare il conseguimento degli obiettivi prefissati. E’ solo attraverso la misurazione dei risultati che si può comprendere se le azioni messe in campo siano state o meno di successo. E’ solo attraverso di esso che si può innescare il circolo virtuoso in grado di eliminare (o almeno ridurre) errori e sprechi.

Se è possibile comprendere quali siano le ragioni per cui la politica sembri ignorare totalmente uno strumento così importante, allo stesso tempo lo stato di ristrettezze che attraversa la nostra società dovrebbe imporre una maggiore attenzione a stringere il cerchio fra le esigenze dei cittadini e le azioni delle amministrazioni.

La tecnologia oggi rende tutto questo enormemente più semplice rispetto al passato. Sarebbe una vittoria per tutti, cittadini ed amministratori.

Serve solo la volontà di utilizzarla nel modo corretto.

Il graticciato di viale de''Unicef
Il graticciato di viale de”Unicef

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