Verso una realtà più a misura d’uomo

Continuo a sentir parlare in giro, sia sul web che sulla carta stampata, di città intelligenti in relazione al concetto delle smart cities.

Io trovo abbastanza fuorviante questa definizione italiana, che tutto sommato deriva da una interpretazione un po’ superficiale del valore semantico del termine smart nella lingua inglese. In effetti il dizionario Merriam-Webster definisce l’aggettivo smart come ‘mentally alert, bright’ [‘mentalmente pronto, brillante’]. Il Collins utilizza come definizione principale ‘astute’.  Io tenderei a tradurlo con termini come scaltrofurbo se, nella nostra lingua, non avessero dei connotati di negatività. Per dirla con un contrario, valuterei smart come l’opposto di imbranato.
Concetti ben diversi dall’ intelligente: si può avere un QI di 180 ed essere imbranati, oppure essere smart senza necessariamente rientrare nel novero di persone per cui possono spalancarsi le porte del Mensa.
Un telefono, peraltro, non diventa smart solo perchè è programmabile e posso farci girare dei programmi – le fatidiche App. Quello che faccio oggi con il mio smartphone l’ho fatto tranquillamente per tanti anni con il mio Ipaq (che, per inciso, continua a fare alcune cose meglio di Android, nonostante la sua età), con il’unico concreto svantaggio di dovermi portare dietro più ingombro e peso.
E’ sicuramente smart utilizzare lo stesso dispositivo per fare cose, tutto sommato, analoghe – visto che grazie alla convergenza digitale oggi telefono, televisione, radio, fotografia, (…), sono sostanzialmente la stessa cosa.

Credo sia fuorviante parlare di Città Intelligente perché può facilmente generare un equivoco: quello che ad una comunità, o ad un territorio, per evolvere sia sufficiente affidarsi alle tecnologie ICT. Certo, informatica e telecomunicazioni, le reti sociali, l’internet delle cose sono elementi importanti di supporto alla crescita. Sono strumenti nelle mani dei cittadini e degli amministratori per semplificare un processo di evoluzione, ma non possono sostituirsi ai veri protagonisti della crescita: gli individui – ovvero i cittadini.

Non è un caso che uno degli indicatori utilizzati nella valutazione del livello di Smartness sia proprio legato alla presenza di Smart people. Gli altri sono Smart Mobility, Smart Environment, Smart Living, Smart Economy e Smart Governance. Per maggiori informazioni sul modello di valutazione è possibile visitare il sito European Smart Cities.

(Segue: smart mobility)

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